venerdì 28 agosto 2009

LE MEDUSE

Le meduse sono animali planctonici, in prevalenza marini, appartenenti al phylum dei Cnidari, che assieme agli Ctenofori formavano una volta quelli che erano i Celenterati. Generalmente rappresentano uno stadio del ciclo vitale che si conclude, dopo la riproduzione sessuale, con la formazione di un polipo. Le meduse pungono la pelle dell’uomo grazie a particolari cellule, gli cnidocisti, che, se toccate, estroflettono dei filamenti urticanti che penetrano immediatamente nella pelle. La sostanza urticante in realtà è una miscela di tre proteine a capacità paralizzante, urticante e neurotossica. Subito dopo il contatto si avverte una sensazione di dolore bruciante e poi di prurito. La medusa che più frequentemente possiamo incontrare lungo le coste del Mediterraneo è la Pelagia nucticola, di dieci centimetri di diametro, trasparente o violacea, con lunghi filamenti, spesso presente in branchi. Le meduse del Mediterraneo sono, per buona fortuna, poco pericolose e provocano solo reazioni nel punto di contatto. Tuttavia, capitare in un branco di meduse ed essere colpito su larga superficie del corpo può essere pericoloso.
Il reale pericolo deriva dal panico che segue appena percepito il dolore urente del contatto con le meduse. Occorre ricordare che allo stimolo doloroso il nostro organismo risponde liberando adrenalina che contrasta gli effetti delle tossine della medusa. Non è così per le meduse più velenose come le Sea Wasp australiane, che possono addirittura provocare la morte per arresto respiratorio, aritmia cardiaca o shock in pochi minuti”.
Altre specie che arrivano a lambire le coste della regione sono invece innocue. La "Cotylorhiza tubercolata", per esempio. Molto più visibile della Pelagia, ha un colore marroncino: la si può anche toccare senza conseguenze. Quando ci si trova di fronte a sciami, però, è difficile fare distinzioni: la reazione più comune è tornare sotto l´ombrellone.
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