mercoledì 30 settembre 2009

LA FELICITA' E' AMORE

Nella vita quello che forse spesso ci manca è un qualcosa di importante per andare avanti nel "caos" di tutti i giorni, per decidere cosa fare, quasi per poter “giustificare” il fatto di essere felici, anche se non ci sarebbe bisogno di giustificazioni, ma solo bisogno d'amore. Considerato che la nostra vita va avanti come la impostiamo noi, la nostra felicità dipende da noi, e quindi ognuno di noi ha il suo particolare tipo di felicità: non esiste “la felicità”, esiste la tua felicità, la mia felicità, la felicità di ciascuna singola persona che vive nel mondo. Amore vero e felicità possono essere considerati stati d’essere fondamentali a cui possiamo accedere a piacimento una volta che abbiamo imparato a rivolgere le nostra attenzione alla nostra interiorità e a vivere dal dentro al fuori e non dal fuori al dentro. Essi possono anche essere considerati il nostro puro potenziale in tutte le situazioni. Quando agiamo con amore vero facciamo qualcosa per gli altri che porta loro beneficio a livello spirituale e quando ciò accade sperimentiamo le vera felicità, che è più simile a una profonda sensazione di appagamento interiore. Perchè la felicità è insita nell'amore.
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QUALI SONO I MECCANISMI DELLA FELICITA'

Che cosa rende felici le persone, una macchina nuova o una casa più bella? Avere tanti soldi o raggiungere il successo? Avere un avanzamento di carriera o cinque minuti di notorietà? Mi dispiace dovertelo dire, ma smettila d’illuderti: le ricerche hanno dimostrato che nessuna di queste cose Ti aiuterà a trovare la felicità. Queste cose sono la conseguenza della felicità.
Nel tessuto dei concetti che descrivono la vita umana, la felicità è tra i più mobili e difficili da catturare, ma è anche il più immediato e irrinunciabile.
A che cosa possono aspirare gli esseri umani se non alla felicità?
Gli individui desiderano stare bene, realizzare le loro aspirazioni e vivere la propria vita. La parola felicita' e' parola abusata e riferita a varie situazioni di vita.Nel linguaggio comune presenta sensi ingenui e acritici, essendo pensata solo come esperienza conscia.In questo modo perde la sua specificita' e diventa sinonimo volta a volta di piacere, di benessere, di euforia, ecc..
La felicità è fatta di sorrisi, di strette di mano, di persone che sei riuscito ad aiutare, di un lavoro che ti soddisfa, di un momento di dolcezza. Persino vedere un tramonto o leggere un buon libro può rendere felici.
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LA DONNA E' MENO FELICE DELL'UOMO

La notizia che è stata oggetto di studio e che e donne soffrono di infelicità, sempre di più degli uomini. A rivelarlo è uno studio americano, che ha seguito l’umore degli americani dagli anni '70 ad oggi.
Durante questo studio hanno intervistato ogni anno uomini e donne sul loro stato di felicità, il risultato è che le donne tendono a vedere sempre più nero, mentre gli uomini riescono a vedere nelle piccole cose la felicità.
Le donne sono più fragili e sensibili, ed il loro livello di felicità è diminuito notevolmente rispetto al passato ed anche rispetto al livello di felicità generale degli uomini.
Le donne si fanno prendere facilmente da crisi di nervi e gli studi rivelano anche un’altra tendenza, che le donne nascono felici e man mano che vivono perdono l'attitudine alla positività, mentre gli uomini nascono meno felici delle donne, ma man mano che crescono riescono a conquistare e a gioire della propria felicità.
In conclusione, le donne italiane stanno male, sono sempre più deboli rispetto ad alcool e fumo, soffrono di disturbi psichici e per la prima volta la loro aspettativa di vita è poco felice, sentendosi depresse e sole.
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domenica 27 settembre 2009

AMORE

Molti si chiedono cos’è l’amore?
L’amore è la nuvola d’argento che rapisce il cuore per fare con lui all’amore e dare luce a milioni di stelle…
L'amore è la poesia dei sensi.
L' AMORE ... non è qui da qualche parte...
E' una scelta ed è ovunque...
Il Tempo è Molto LentoPer Chi Aspetta, Molto Veloce Per Chi Ha Paura, Molto Lungo Per Chi Si Lamenta, Molto Corto Per Chi Festeggia, Ma Per Quelli Che Amano Il Tempo L'Eternità!...
Che bella parola , l'amore,
quando esce dal cuore,
quando esce dal cuore
Si sente l'amore,
Che entra nell'anima,
ed esce la passione
di colui o colei,
Che amano quest situazione.
com l'amore puoi vivere,
Senza puoi morire.
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AMICIZIA

Quando la tristezza è troppo presente.. quando il sorriso si spegne... poche parole bastano per mandarla via.. perchè amicizia è come un sole che brilla anche nelle notti più buie...
L'amicizia è come la musica: due corde parimenti intonate vibreranno insieme anche se ne toccate una sola.
L'amicizia è come una parola magica equivalente alla più bella melodia che ci sia...
Le sue note sono la fiducia.. coraggio sostegno.. il giusto rimprovero e un caldo abbraccio....
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sabato 26 settembre 2009

HO VISTO UN VECCHIO FILM: COLAZIONE DA TIFFANY

Questo è uno dei miei film preferiti, prima di tutto Audrey Hepburn era una bellissima e bravissima attrice, e ha dimostrato la sua intelligenza anche una volta fuori dal mondo dello spettacolo con le sue numerose imprese umanitarie, Black Edwards è stato un bravissimo regista , faccio fatica a trovare un suo film che non mi sia piaciuto, Gorge Peppard bell'attore e soprattutto perfetto per la parte che interpreta accanto alla Hepburn.Holly è la protagonista del film è una giovane ragazza un po' eccentrica e stravagante, ama gli eccessi e la semplicità allo stesso tempo, vive tutti i giorni come se fosse una festa passando da un party ad un 'altro sempre in compagnia di amici alternativi, artisi, ricchi uomini d'affari e perfino qualche personaggio non in regola con la legge.Holly ha una grande passione, Tiffany, il negozio di gioielli più famoso del mondo, e praticamente ogni mattina di ritorno dalle sue notti mondane, Holly ama far colazione con un cornetto ammirando i meravigliosi gioielli che espone il negozio.Fa amicizia con un inquilino del suo palazzo, Paul un giovane mantenuto da una donna più matura di lui, i due cominciano a frequentarsi e ad apprezzarsi, Holly ha nei suoi piani di sposare un ricco miliardario messicano per poter essere finalmente felice, e cancellare le sue "paturnie" come le chiama lei, i momenti di infinita tristezza che la assalgono sempre più di frequente.Con l'aiuto di Paul cercherà di superare questi brutti momenti, e quando vedrà sfumare il matrimonio con il messicano si avvicinerà maggiormente al giovane che muore d'amore per lei.
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giovedì 24 settembre 2009

UNA SEMPLICE BARZELLETTA

Una sera la moglie minaccia il marito.
- "Stasera mi porti fuori altrimenti me ne vado!"
- "Ma lo sai amore che se sto fuori fino a tardi è perché lavoro come un asino per essere degno di te.."
Alla fine l'avvocato acconsente benché contrariato: è ormai notte. Si vestono, chiamano un taxi ed escono.A un certo punto la moglie vede l'insegna di un night club:
- "Dai caro portami lì che non sono mai stata in un posto così...."
- "Ma no cara, non è un posto per gente di classe come te, come noi....
"Sì dai, no dai... alla fine vince la moglie. All'entrata, il Portiere:
- "Ohhhh, il caro avvocato Rattazzi, benvenuto..."- "MA COME! Ti conoscono???? Sei già stato qui, bastardo!"
- "Ma no amore, forse una volta... sai con quel cliente, Sanchez, l'industriale argentino...
"La moglie si calma leggermente ma ormai la serata è rovinata. Entrano e la guardarobiera fa:
- "Buonaseeeraaaaa avvocatoooo..... dia pure a me il bel cappottino.."
- "E adesso, non mi dire che per una sola volta anche la guardarobiera si ricorda di te!!"
- "Ma no, è che Sanchez le aveva lasciato una mancia da paura e allora… lei si ricorda.."Si accomodano a un tavolo sul fondo, e il cameriere:
- "Il solito per lei e la signora, avvocato?"
- "ADESSO BASTA! TU QUI SEI DI CASA! BASTARDO!"
- "Ma nooo cara, questo è Pino, ti ricordi? Il cameriere del bar sotto il mio ufficio, adesso ha cambiato lavoro...e conosce i miei gusti.
"La moglie è sempre più nervosa, finché inizia lo spettacolo, esce sul palco una super topa che inizia a togliersi i vestiti, a questo punto, riconosce Rattazzi in fondo alla sala e sbotta maliziosa:
- "E di chi sono questi bei tettazzi?
"E il pubblico tutto in coro:
"DELL'AVVOCATO RATTAZZI!!!!!" Applauso generale, fischi e grida. La moglie ormai isterica, salta in piedi e corre fuori dalla sala, urlando insulti al marito:
- "BASTARDO! CANE! TRADITORE! GIUDAAAA!
"Il marito la raggiunge e riesce in extremis a saltare dentro un taxi. Intanto la moglie continua a insultare il marito, cercando di dargli dei pugni... La scena prosegue, finché il tassista si gira e fa:
"Uè avvocato, di troie ne abbiamo imbarcate tante, ma rompicoglioni come questa MAI!"
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martedì 22 settembre 2009

AFORISMI SULLA BELLEZZA

Cosa bella e mortal passa e non dura.
(Francesco Petrarca)
Le persone sono come le vetrate.
Scintillano e brillano quando c'è il sole,
ma quando cala l'oscurità rivelano la loro
bellezza solo se c'è una luce dentro.
(Elisabeth Kubler-Ro)
Bellezza: il potere per mezzo del quale una donna affascina un amante e terrorizza un marito.
(Ambrose Gwinnett Bierce)
"Quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia..
(Lorenzo Il Magnifico)
E' bella e quindi può esser corteggiata;
è donna e quindi può essere conquistata.
(William Shakespeare)
La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva.
(David Hume)
L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio
di coglierlo sull'orlo di un precipizio.
(Stendhal)
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AFRODITE DEA DELLA BELLEZZA

Nella mitologia greca, Afrodite era una presenza che incuteva reverenza, perché provocava nei mortali e nelle divinità l’innamoramento ed il concepimento di una nuova vita. L’archetipo Afrodite determina il piacere che certe donne provano per l’amore, la bellezza, la sensualità e la sessualità. Ella rappresenta la spinta a garantire la continuazione della specie in quanto dea dell'amore, della bellezza, e della lussuria.
Afrodite fu la dea della bellezza e dell’amore, nacque quando Crono spodestò il padre, Urano, a colpi di falce. Quando il sangue divino cadde sul mare, l’acqua cominciò a ribollire, e sorse su di una conchiglia e sospinta da Zefiro, Venere in tutto il suo splendore. Vicino alla riva, che giocavano, c’erano le Ore, figlie di Teti,che quando videro la dea corsero verso di lei per coprirla con veli ed intrecciarle i biondi capelli con corone di fiori. Zeus, vedendo la dea l’accolse sull’Olimpo come figlia adottiva, subendo però l’ostilità delle altre dee. Un giorno volendo rendersi utile Venere si mise a tessere ad un telaio, ma fu sorpresa da Atena, dea delle arti, che fraintendendo il gesto di Venere, andò subito a lamentarsi con Zeus perché l’arte del tessere era una sua virtù. Afrodite dopo aver fatto le sue scuse ad Atena decise di non lavorare mai più, e di dedicarsi solamente a far innamorare tutti di lei. Lei fu la moglie infedele d’Efesto, ebbe una relazione con Ares, il dio della guerra, Adone ed Anchise da cui nacque Enea destinato a fondare la civiltà dei latini. Un afrodisiaco, dal nome della dea greca Afrodite (Venere per i romani), è una qualsiasi sostanza assunta allo scopo, di migliorare le prestazioni sessuali da non confondersi con i filtri d'amore. Sono molte le sostanze (erbe, cibi, bevande) che la tradizione considera in grado di riaccendere la fiamma della sessualità, anche se, va precisato che, non è mai stata provata una vera relazione scientifica.Ostriche e molluschi, champagne e caviale, tartufo e vino rosso. Ma anche lardo, acciughe, nocciole, punte di asparago, gingseng, fichi, mandorle, zafferano, cioccolato, vaniglia, chiodi di garofano e zenzero. Questa è solo una parte degli alimenti a cui vengono riconosciute proprietà afrodisiache naturali.
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venerdì 18 settembre 2009

UN LIBRO LETTO: SAI MANTENERE UN SEGRETO?

Sai tenere un segreto? La protagonista di questo libro è Emma Corrigan, impiegata in un'importante azienda internazionale.
La sua vita è un disastro, è insoddisfatta, triste, vuole uscire fuori da questa situazione ma non ci riesce.
L'oppurtunità di cambiamento le viene, però, offerta inaspettatamente in modo foruito e strano.
A mio parere è il più carino dei libri di Sophie Kinsella, che abbia scritto.
La lettura è fluida, infatti si legge in modo molto semplice, tutto viene incastrato alla perfezione e non rasenta la solita assurdità.
Divertente e con un senso del riscatto che fa sperare in qualche cosa di migliore.
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lunedì 14 settembre 2009

L'AUTUNNO CHE VERRA'

Con l'arrivo dell'autunno indosserai le tue calze nere, che ti faranno sentire ...continua a leggere

mercoledì 9 settembre 2009

ILLUSIONE

Alterazione percettiva per cui la percezione non si conforma alle caratteristiche dello stimolo determinando una discrepanza fra mondo fisico e mondo percepito.
Jasper scrive: “illusioni si chiamano tutte quelle percezioni che derivano da trasformazioni delle percezioni reali, nelle quali stimoli sensoriali esterni si combinano con elementi riprodotti in un’unità tale che quelli diretti non si possono distinguere da quelli riprodotti” .
L’illusione va distinta dall’allucinazione che è una falsa percezione in assenza di stimoli sensoriali adeguati, per cui è detta anche “percezione senza oggetto”.
La psicologia parla di un’alterazione percettiva in quanto considera l’illusione una “falsa” lettura della realtà che viene percepita dal soggetto in maniera alterata rispetto alla realtà stessa.
Lo stimolo, che dal mondo esterno giunge al soggetto, ha una sua realtà, ma questa realtà viene percepita dal soggetto in base alle caratteristiche con le quali il soggetto si rappresenta nella realtà. Il mondo come si presenta e il mondo come viene letto dal soggetto.
C’è sempre un’interazione mondo-soggetto. Il mondo, inteso in sé, è una realtà che attraverso le sue rappresentazioni si presenta al soggetto. Il soggetto trasforma le rappresentazioni del mondo in fenomeni a mano a mano che tali rappresentazioni incidono sul soggetto ed entrano nella capacità di giudizio e d’azione dell’individuo.
Pertanto, dal punto di vista del soggetto, tutto il mondo è un’illusione. Tutto il mondo viene percepito dal soggetto in base alle limitazioni che il soggetto pone alla rappresentazione del mondo. Il mondo, cessa di essere un’illusione soltanto se più soggetti si accordano su una descrizione del mondo e chiamano quella descrizione: realtà.
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EMPATIA

Empatia: intuizione del mondo interiore.
L’empatia è la focalizzazione sul mondo interiore dell’interlocutore, è la capacità di intuire cosa si agiti in lui, come si senta in una situazione e cosa realmente provi al di là di quello che esprime verbalmente.
L’empatia è la capacità di leggere fra le righe, di captare le spie emozionali, di cogliere anche i segnali non verbali indicatori di uno stato d’animo e di intuire quale valore rivesta un evento per l'interlocutore, senza lasciarsi guidare dai propri schemi di attribuzione di significato.
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domenica 6 settembre 2009

SANT'AGOSTINO

Sant'Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella Numidia - attualmente Souk-Ahras in Algeria - il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale al 387 il viaggio a Milano, città in cui conosce sant'Ambrogio. L'incontro si rivela importante per il cammino di fede di Agostino: è da Ambrogio che riceve il battesimo. Successivamente ritorna in Africa con il desiderio di creare una comunità di monaci; dopo la morte della madre si reca a Ippona, dove viene ordinato sacerdote e vescovo. Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche - quest'ultime riflettono l'intensa lotta che Agostino intraprende contro le eresie, a cui dedica parte della sua vita - sono tutt'ora studiate. Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come «Confessioni» o «Città di Dio», ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa. Mentre Ippona è assediata dai Vandali, nel 429 il santo si ammala gravemente. Muore il 28 agosto del 430 all'età di 76 anni.
Egli fu maestro indiscusso nel confutare queste eresie e i vari movimenti che ad esse si rifacevano; i suoi interventi non solo illuminarono i pastori di anime dell’epoca, ma determinarono anche per il futuro, l’orientamento della teologia cattolica in questo campo. La sua dottrina e teologia è così vasta che pur volendo solo accennarla, occorrerebbe il doppio dello spazio concesso a questa scheda, per forza sintetica; il suo pensiero per millenni ormai è oggetto di studio per la formazione cristiana, le tante sue opere, dalle “Confessioni” fino alla “Città di Dio”, gli hanno meritato il titolo di Dottore della Chiesa.
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CICERONE

Nato ad Arpino (località del Lazio meridionale) nel gennaio del 106 a.C. da famiglia di ordine equestre, Cicerone ricevette successivamente a Roma una sofisticata educazione: fu allievo degli oratori Marco Antonio e Licinio Crasso, dei giuristi Q. Muzio Scevola e P. Muzio Scevola, del poeta Licinio Archia (che poi ebbe a difendere in una celebre orazione), dei filosofi Fedro (epicureo), Diodoto (stoico), di Filone di Larissa, scolarca dell’Accademia nuova. Ebbe anche modo di assistere alle lezioni dell’oratore e retore Molone di Rodi e trasse profitto dalla conoscenza di uno dei principali oratori del tempo, il celeberrimo Quinto Ortensio Ortalo. La produzione poetica ciceroniana di tipo preneoterico e enniano, rifiutata poi in età adulta, risale agli anni della giovinezza del nostro oratore. Nell’80, a soli venticinque anni, sostenne la difesa di Sesto Roscio di Ameria (Pro Sexto Roscio Amerino), che era stato messo in stato di accusa di parricidio da Crisogono, un liberto di Silla. Cicerone vinse la causa e si guadagnò la stima di quelli che odiavano Silla, specialmente popolari e cavalieri. Nel biennio 79-77 ebbe modo di compiere un viaggio d’istruzione in Grecia e in Asia minore, in compagnia del fratello Quinto - si dice anche per avere la possibilità di lasciare per un po' l'Urbe, che per lui, dopo lo scontro "a distanza" con Silla, si era fatta piuttosto scottante. Ad Atene frequentò le lezioni di Antioco di Ascalona, un filosofo eclettico che aveva ereditato da Filone di Larissa la guida dell’Accademia; a Rodi poté poi ascoltare Apollonio Molone (già conosciuto a Roma), un retore famoso, il quale aveva assunto sulla retorica una posizione equidistante tra le due tendenze dominanti, asianesimo ed atticismo. Tornato infine a Roma nel 78, sposò Terenzia, dalla quale ebbe due figli, Tullia e Marco. Doveva poi divorziare da Terenzia dopo trent'anni di matrimonio: ugual esito ebbe inoltre il matrimonio con la sua seconda moglie, Publilia. Nel 75 Cicerone fu eletto questore e ottenne il governo della Sicilia occidentale. Memori dell'onestà della sua condotta come questore, gli abitanti dell'isola a lui si rivolsero per intentare una causa contro il sillano Verre che, mentre ricopriva la carica di pretore, aveva commesso innumerabili illegalità (si trattava in sostanza di un processo per malversazione). Verre, tuttavia, poteva disporre di Quinto Ortensio Ortalo - l’oratore più famoso di Roma - come avvocato difensore: Cicerone ancora una volta trionfò con la sua abile oratoria e Verre scelse l'esilio prima che il processo fosse concluso. Le Verrine (con questo titolo si designa abitualmente il complessivo corpo delle sette orazioni pronunciate contro il pretore Verre) costituiscono dunque un documento estremamente importante dell’abilità di Cicerone in qualità di avvocato. Successo analogo riscosse l’orazione pronunciata perchè a Pompeo fosse consegnato il comando delle operazioni militari per la guerra contro contro Mitridate (Pro lege Manilia o De imperio Cn. Pompei).
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ARES

Nella mitologia greca Ares è il figlio di Zeus ed Hera. Viene molto spesso identificato tra i dodici Olimpi come il dio della guerra in senso generale, ma si tratta di un'imprecisione: in realtà Ares è il dio solo degli aspetti più selvaggi e feroci della guerra, e della lotta intesa come sete di sangue.
Per i Greci Ares era un dio del quale diffidare sempre. Il suo luogo di nascita e la sua vera residenza si trovavano in Tracia, ai limiti estremi della Grecia, paese abitato da genti barbare e bellicose; e proprio in Tracia Ares decise di ritirarsi dopo che venne scoperto a letto con Afrodite. Sebbene anche Atena, la sorellastra di Ares, venisse considerata come dea della guerra, il suo campo di azione era quello delle strategie di combattimento e dell'astuzia applicata alle battaglie, mentre Ares prediligeva gli improvvisi ed imprevedibili scoppi di furia e violenza che in guerra si manifestano. I suoi animali sacri erano il cane e l'avvoltoio.
La parola "Ares" fino all'epoca classica fu usata anche come aggettivo, intendendosi come infuriato o bellicoso, ad esempio si ricordano le forme Zeus Areios, Athena Areia, o anche Aphrodite Areia.
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AFRODITE

Il mito Dea greca dell’Amore, della bellezza e dell’arte, Afrodite corrisponde alla Venere dei romani, ed è considerata da tutti, divini e mortali, la più bella tra le Dee, la più irresistibile ed attraente, vero simbolo dell’Amore, di cui non solo si fa portatrice, ma che incarna e rappresenta. Per Omero, Afrodite è figlia di Zeus e di Dione, mentre Esiodo ci racconta un mito più antico, secondo cui Lei nasce dal membro di Urano, lanciato nel mare da Crono dopo aver appunto evirato il padre. Da quel membro si forma una bianca spuma da cui ha origine la fanciulla divina, che nasce trasportata dalle onde del mare. Appena uscita dalle acque, fu trasportata da Zeffiro nell’isola di Citèra (= Cerigo, da cui l’appellativo) e poi a Cipro, da dove il suo culto si diffuse in tutta la Grecia ed in Sicilia.
Afrodite è la divinità greca dell'amore, inteso anche come attrazione delle varie parti dell'universo tra loro per conservare e procreare; simboleggia l'istinto naturale di generazione e di fecondazione e sotto questo aspetto è simile alla Ishtar babilonese, o all' Astarte fenicia.
I Greci connettevano il nome di Afrodite con la spuma del mare (afròs), dalla quale ritenevano che fosse nata; diffusosi il suo culto in Occidente, prima ad Erice in Sicilia e poi fino a Roma, la dea venne onorata col nome di Venere (da venus, venustas = bellezza).
Nella Teogonia di Esiodo si narra come Afrodite, nata dal mare in una serena giornata di primavera, venne portata dagli Zefiri prima a Citera, da dove su una conchiglia fu trasferita a Pafo nell'isola di Cipro. La stagione e il luogo: la primavera e il mare. La stagione che ha dato il via al ciclo della vita sulla terra è stata la primavera; dal Caos primigenio le nascenti forme di vita trovarono la loro sede naturale nel mare. Ecco congiunti la primavera e il mare per generare Afrodite.
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venerdì 4 settembre 2009

DONNA VOLUBILE

Donna sei volubile come il tempo è l’uomo tenerone è da te cercato, sorridi al sorriso e piangi al pianto.
Tu non conosci forme stabili e perfette, ma solo debole foglia che vibra al primo vento di fine estate.
Donna volubile dal cuore tenero amante che si chiude ad alcova e in cielo costruisci la tua dimora.
Rotondità frementi, andatura barcollante incoerente, golosa di ciò che fa molto male, innamorata dell'inutile detestando il necessario.
Una bambola vera a capofitto nel mare silenzioso con un abisso d'amore nel cuore.
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mercoledì 2 settembre 2009

BUCOLICA

La poesia bucolica, che si fa risalire al poeta greco Teocrito, è una poesia di argomento pastorale (il nome deriva infatti dal termine greco ß??????? (bukòlos), che indica il pastore di buoi), ambientata in un allegro scenario campestre, tra gare canore di pastori. L'argomento privileggiato è l'amore, ma alcuni autori, tra cui Virgilio, la caricano anche di tematiche politiche contemporanee, come ad esempio l'espropriazione delle terre in seguito alla guerra civile. Eppure Virgilio non evita di misurarsi con gli argomenti classici di questo tipo di poesia, tra cui l'amore omosessuale. Questa egloga (la seconda) viene però quasi sempre evitata nell antologie che si fanno studiare al liceo.
Il pastore Coridone ardeva per il bellissimo Alessi, delizia del suo padrone; ma non aveva nessuna speranza. Soltanto si accontentava di venire assiduamente tra i densi faggi, vertici ombrosi; qui solitario, ai monti e alle selve lanciava con vana passione rozzi lamenti: "O crudele Alessi, nulla curi il mio canto?
non hai compassione di me?
Infine mi farai morire. Ora persino i greggi prendono l'ombra e il fresco, ora i roveti nascondono le verdi lucertole; e Tèstili pei mietitori stremati dalla rovente calura pesta l'aglio e il sermollino, erbe dall'acuta fragranza: ma mentre seguo le tue tracce mi accompagna dagli arbusti sotto il sole rovente il canto delle rauche cicale. Non era meglio sopportare le aspre ire di Amarillie i superbi dispregi?
E amare Menalcaben ch'egli fosse scuro e tu di candida pelle?
O fanciullo bellissimo non fidare troppo nel colore: cadono i bianchi ligustri, ma si colgono i foschi giacinti. ...ecc. ....
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Euterpe

La parola "musica" potrebbe far credere che fin dai tempi più antichi essa fosse considerata l'Arte delle Arti.Infatti, mentre i Greci attribuivano ognuna delle altre arti a una sola delle nove Muse (figlie di Zeus e Mnemosine), la musica non soltanto faceva riferimento a due di esse (Polimnia, Musa dei canti greci e inventrice della lira, ed Euterpe, protettrice della lirica e dell'auletica, ovvero della musica per flauti), ma veniva riferita anche alle Muse in generale.
Euterpe è quindi la musa della poesia lirica.
Figlia di Zeus e di Mnemosine (la memoria), Euterpe vede variare le proprie prerogative a seconda delle epoche e dei narratori. Essa è la musa sia della poesia lirica, sia della musica , sia unicamente del flauto. L’espressione dei sentimenti dell’animo umano si sviluppa attraverso la comunicazione basata sulla logica e sul linguaggio, ma esiste un simbolismo non verbale che si sprigiona dalla sonorità.La musica , da sempre, ha esercitato ed esercita uno straordinario potere sull'uomo. E non solo.
Ricordate Ulisse? Come narra l'Odissea, l'eroe si fa legare all'albero della sua nave per resistere al canto ammaliante delle sirene, capace di trascinare i navigatori negli abissi marini.
Il leggendario pifferaio di Hamelin, protagonista di una fra le fiabe più famose, cerca di portarsi via i bambini seducendoli con le magiche melodie grazie alle quali libera la piccola cittadina sassone dalle legioni di topi che l'infestano.E ancora, i rettili ubbidiscono agli zufoli degli incantatori di serpenti.
Nel febbraio del 1985 i marinai di un rompighiaccio sovietico riescono a salvare un branco di mille delfini bianchi con l'aiuto della musica . I delfini erano rimasti intrappolati per sette settimane nei ghiacci, in un'area compresa fra lo stretto di Bering, l'Unione Sovietica e l'Alaska. All'inizio si rifiutavano di seguire la nave, lungo un canale aperto nel pack . Per fortuna , al capitano della nave venne un'idea geniale: diffondere dagli altoparlanti sul ponte brani di musica classica.Fu così che i delfini si incamminarono verso la libertà sulla scia dei suoni.
A proposito di musica sul mare , ricordate la favola del pianista che allietava le serate dei croceristi d’antan? No, non si tratta del film di Bertolucci : Novecento, ma della prima impresa nel mondo dello spettacolo del futuro inquilino di Palazzo Chigi. Potenza della musica!La musica ha attraversato la storia, e ogni epoca l'ha vissuta in modo diverso.C'è chi la considera come diretta espressione del sentimento dell'uomo, chi la vede come simbolo di una realtà soprannaturale. Già il filosofo greco Platone, in uno dei suoi ultimi dialoghi filosofici, fa raccontare da Timeo come Dio avrebbe disposto per formare "l'anima del mondo" prima del corpo.
Secondo Platone, infatti, le distanze proporzionali tra le sette note corrispondono anche a quelle fra le sette circonferenze, le sette sfere sulle quali si dispongono e si muovono i pianeti.Una specifica nota musicale viene assegnata a ogni singolo pianeta (tra cui anche la luna) e al sole. Si legge nella Repubblica di Platone: "…su ciascuno dei cerchi siede e con esso gira una sirena, che emette un solo suono, una nota sola, e tutte le otto voci formano un'armonia sola. E tre altre stanno sedute intorno, ad eguali intervalli, ciascuna su di uno sgabello:sono le figlie di Necessità, le Parche in vesti bianche, con bende al capo, Lachesi, Cloto e Atropo; e cantano sull' accompagnamento delle sirene. Lachesi il passato, Cloto il presente, Atropo il futuro”..
E comunque a tutti piace pensare che l'universo non sia silenzioso, ma si muova a ritmo di musica .
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FREDDURE SULLA MUSICA

Qual'è il colmo per un musicista?
....
Avere una moglie ... suonata!!!
......
......
Lei suona il piano...
lui la guarda...
lei suona il piano...
lui la tocca...
lei suona il piano...
lui la bacia...
lei suona il piano...
lui la tromba!!
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